CARLO SISTI

La Retrospettiva

Le opere di Carlo Sisti in rassegna

Cultura a Pavia

Le iniziative culturali della città

Carlo Sisti

Allievo della Scuola di Pittura pavese, negli anni Cinquanta si trasferisce per due anni ad Albisola Marina, dove approfondisce la ceramica, apprendendo le tecniche tradizionali e rinnovandole con il suo spirito innovativo. Autodidatta in numerose altre discipline (raku, mosaico, lavorazione del legno, resina epossidica, marmo, ferro), è stato definito "formica paziente" per la sua dedizione instancabile alla sperimentazione. Ogni nuova tecnica per lui rappresentava una sfida entusiastica, una sfida che affrontava con passione e curiosità.

Inizialmente influenzato dal neorealismo e dalle suggestioni del cubismo (in particolare dopo la grande mostra di Picasso a Milano, nel 1953), la sua ricerca pittorica si evolve presto verso il simbolismo, che diventa il cuore della sua produzione artistica. Il simbolo è infatti presente sin dalle sue prime opere, come *Il circo* e *La Crocifissione* (entrambi del 1952), che rivelano un’arte che si vuole popolare, capace di veicolare bellezza e conoscenza al pubblico, ma anche di rivelare la fatica e il sacrificio che l’artista affronta nel suo percorso creativo.
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Nel 1979, insieme al critico d'arte Alberto Mirarchi e ad altri artisti lombardi, fonda il gruppo *La Nuova Dimensione*, impegnandosi in mostre e manifestazioni artistiche. La sua arte è attraversata da temi ricorrenti, tra cui il circo, la figura dell'uomo in croce e la presenza simbolica di animali come il gallo e il cavallo, che esprimono visioni universali e archetipiche.

A partire dagli anni Settanta, si fa spazio anche l'ecologia, con una serie di nature morte di rifiuti, e temi legati all'amore e al corpo, come nei soggetti degli *Amanti* e dei *Bagnanti*. Questi temi si ritrovano sia nelle sue sculture che nelle sue pitture, come ad esempio nella *Deposizione* del 1980 (copertina della rivista *La Procellaria*), in cui tre donne abbracciano il corpo di un uomo crocifisso sulla sabbia.

Le sue opere sono caratterizzate da una continua ricerca formale e simbolica. La pittura resta la sua principale forma di espressione, con lavori che spaziano dai *Vescovi* alle *Crocifissioni*, dai volti alle *Nature morte*, realizzate con tecniche varie come tempera, olio, matite colorate, pastelli a cera e a olio, e china. Le acqueforti, con figure femminili dalle linee armoniche e ricche di simboli, riflettono la sua incessante esplorazione della figura umana.

Negli anni Ottanta, la sua sperimentazione con il raku, tecnica di ceramica giapponese, anticipa le tendenze contemporanee, con pezzi caratterizzati da sfumature di colore e superfici grezze e argentate. Le ceramiche fatte e dipinte a mano, con soggetti variegati, si uniscono alle sculture in legno, realizzate con migliaia di colpi di scalpello, e a quelle in ferro, lavorate con altrettanti elettrodi. Inoltre, l'uso della resina epossidica, anche miscelata con schegge di bronzo, gli permette di creare forme innovative e resistenti.

Infine, i mosaici sono un’altra delle sue straordinarie espressioni artistiche, in cui ogni tesserina contribuisce a formare composizioni multicolori di grande impatto visivo, come una riflessione sulla pazienza e sull'abilità manuale.

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PROSSIMAMENTE...

di Giuseppe Possa
È in preparazione a Pavia, per le ultime due settimane di marzo e la prima di aprile, la retrospettiva con cui la città vuole omaggiare il suo artista e maestro, prematuramente scomparso a sessant’anni nel 1993.
Sisti trascorse gran parte della vita a dipingere, scolpire, incidere, modellare la ceramica e disegnare. Realizzò quadri ricchi di segni, significati nascosti radicati nell’inconscio, forme archetipe, immagini e scene di vita, per poi approdare a temi ecologici, rappresentati in forma di “nature silenti” con rifiuti. Seguirono le serie degli “Amanti”, delle “Bagnanti” e delle “Figure malvagie”. Inoltre realizzò nudi femminili, ben modellati e proporzionati, di grazia sensuale o turgide, in una classica plasticità, sia in pittura che in scultura. Dipinse ritratti, nature morte, composizioni floreali e paesaggi di collina, dedicando anche tematiche al mondo della pesca e del fiume Ticino...continua a leggere


La sua arte, sempre in evoluzione, è un continuo viaggio alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme, e la sua figura rimane quella di un artista eclettico, mai fermo, sempre alla ricerca della sintesi tra forma e significato. Una vera e propria "formica paziente", capace di trasmettere emozioni e conoscenze attraverso ogni sua creazione..


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Linea Copia è presente nel panorama pavese da più di 30 anni, per i più precisi 34 anni. Nasce in una trattoria nascosta nei vicoli di Pavia come le società dei tempi passati, sedute al tavolo davanti a un buon piatto e a una buona bevanda. È il 1991: Anto, Cristina e Sonia con alle spalle esperienza di qualche anno, ma giovanissime, decidono di fare il grande passo...